Thursday 3 February 2011

Il rapporto dottore - paziente in Inghilterra

L'idea per questo post mi è venuta mercoledì quando ho fatto una capatina in farmacia.
Per chi non lo sapesse io sono nato e cresciuto circondato da persone che hanno studiato medicina: i miei genitori, mia zia, alcuni loro amici ed i loro colleghi sono tutti persone in gamba che hanno studiato sodo per aiutare noi potenziali ammalati.
Avevi un raffreddore? "Prendi questo 2 volte al giorno dopo i pasti".
Mal di pancia? "Prendi mezza pillola di quest'altro 3 volte al giorno, e se stai proprio male fai 4 ma non di più".
Insomma, l'avete capito, ad ogni sintomo e/o domanda facessi la risposta era sempre pronta e l'aiuto non mancava mai.

Poi sono partito. E sono diventato un pelo ipocondriaco.


Esistono farmacie così in italia?


Qui le farmacie (di solito Boots che è una catena più grande) sono come dei supermercati: reparto raffreddore, reparto diarrea, reparto febbre e così via. Inoltre le medicine inglesi sembrano tutte dei prodotti per spurgare un lavandino intasato:


Con cosa si cura la febbre in Italia? Con la tachipirina!

E come te la curi in Inghilterra? Col Lemsip MAX! 
(dai....sembra quasi un veleno per insetti...)

Ora potrete capire facilmente che se io ho un problema non mi fido dalla scatola, e quindi chiedo sempre al farmacista. La scena più ricorrente è quella che è accaduta anche l'altro giorno....io chiedo un medicinale, la farmacista mi porta al reparto e poi mi fa la fatidica domanda "Che ne pensi di questo medicinale?" io me la guardo e rispondo "E che ne so io? La farmacista è lei! Che mi consiglia di grazia?"
Poi per fortuna si svegliano e ti fanno le domande di rito del tipo "Quali sono i sintomi?" "Da quanto ce l'hai?" eccetera eccetera.

La barzelletta, purtroppo, non si ferma alle sole farmacie, ma si estende anche al medico generico, e questa è la cosa che di solito mi preoccupa di più: la scorsa primavera Alessandra è stata molto male, aveva un fortissimo mal di testa, nausea, e non ci vedeva bene. Insomma era ridotta a tocchetti. Era ormai sera e non sapevamo bene cosa fare, ed io ho fatto una ricerca approfondita su internet (cosa che in teoria non si dovrebbe fare, visto che non posso essere certo della "diagnosi" visto che non ho studiato medicina) e riscontrando tutti i suoi sintomi ho detotto che avesse l'emicrania con l'aura.
Il giorno dopo siamo andati dal dottore insieme, e dopo aver fatto spiegare ad Alessandra i suoi sintomi, il dottore ci dice che era stato un avvelenamento da cibo (a pranzo aveva preso del sushi) e che non ci sarebbe stato problema.
A me però questa cosa puzzava...la diagnosi era stata data con troppa fretta e secondo me ci aveva preso sotto gamba, tant'è che io intervengo inventando il fatto che avevo parlato con i miei (non potevo dire che avevo visto su internet, se no non mi avrebbe nemmeno considerato) e che loro avevano detto che era quel tipo di emicrania, e le ho sottolineato il sintomo della vista con i flash.
Il dottore si ferma, sta zitto e dopo pochi secondi e mi fa: "Ma lo sai che i tuoi genitori hanno ragione?" e ci spiattella tutta una nuova diagnosi.

Purtroppo di scene come queste ne ho viste ormai diverse, il paziente viene analizzato superficialmente, tutti ti dicono che bastano 2 pasticche di paracetamolo e passa tutto, e nel caso il problema persiste per altri 2-3 giorni di ritornare da loro.
Ma io dico: 2-3 giorni? E se poi mi ammalo gravemente perchè tu confondi dei calcoli con un mal di pancia?

Un consiglio? Documentatevi sempre tanto, estenuate di dettagli i vostri dottori e spingeteli a ragionare, o camperete poco in Inghilterra.

7 comments:

paroleperaria said...

purtroppo hai ragione, ma succede anche qui!! ho avuto una recente esperienza al pronto soccorso, quando volevano operare mio marito di appendicite, anche se noi sapevamo che stava male perché aveva mangiato dei funghi (che lui non tollera) e che l'appendicite non c'entrava.
sono d'accordo, quel porodotto sembra un insetticida, forse per i colori. brrr...

Simone said...

Per spezzare una lancia, io al terzo anno di università ho già discusso più volte con gente che ti dice cose sbagliatissime perché ha capito male quello che ha letto su Wikipedia e ti risponde tipo "ma vai a studiare che non sai niente!" :(

Poi quello magari era un medico italiano che è andato a lavorare lì perché qui non ha trovavato posto! ^^

Spero che in ogni caso il mal di testa sia passato in fretta.

Simone

CyberLuke said...

"Che ne pensi di questo medicinale?"
Ahahahahahahah ma è fantastico... ed è una follia! :D
(scusa, ma ho visualizzato con estrema precisione la scena, con la tipa in camice bianco che ti mostrava il medicinale e tu allibito che la guardavi senza riuscire a credere alle tue orecchie)

Se ieri ho provato una forte punta d'invidia per il comportamento millemila volte più civile degli inglesi al volante, oggi faccio marcia indietro leggendo di medici e paramedici...

Dama Arwen said...

Minkia...

Unknown said...

Ciao.. ho appena scoperto il tuo blog xke sto cercando di capire più o meno quale sia l'equivalente qui in Inghilterra della tachipirina; noi viviamo a Blackburn da un anno e mezza e fino ad ora ho sempre usato medicine italiane xke come hai scritto tu i medici qui fano proprio ridere! Ora xò mio marito ha la febbre alta e ho quasi finito la mia provvista di tachipirina, quindi se prendo il lemsip max va bene? già ke ci sono ti chiedo anke un'altra cosa (magari puoi essermi di aiuto), nn hanno niente x abbassare la febbre? Grazie milleee! :)
Valentina.

Alessandra said...

Ciao Valentina, la tachipirina non e' altro che paracetamolo quindi ti consiglio il parachetamol che qui hanno a tonnellate sia al supermercato che in farmacia e lo puoi usare per la febbre. Il lemsip e' un mix che cura anche altre cose come sintomi influenzali, raffreddore etc :) Spero di essere stata d'aiuto.

Unknown said...

grazie mille!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...