Wednesday 24 November 2010

Au revoir! Je vous verrai lundi!

Dopo tre settimane di estenuante lavoro, io ed Ale faremo una piccola ma (spero) fantastica vacanza! Domani sera partiremo per Parigi, dove finalmente vedró la Tour Eiffel, il Louve e soprattutto Disneyland!


A lunedí sera!

Monday 15 November 2010

I britannici e la beneficienza

© Styleite.com - © Andrew Dunn, from Wikimedia Commons
L'11 novembre era il Remembrance day, a quanto pare qui rigorosamente ricordato. Io non lo sapevo e nei 2 minuti di silenzio (non annunciati) fatti in ufficio ho parlato (si lo so, mi sono sotterrata appena l'ho capito). Appena terminato il silenzio i miei colleghi mi hanno spiegato che l'11 novembre viene ricordata la fine della prima guerra mondiale e lì mi sono sentita ancora peggio, mi sono sentita ignorante. Ecco perchè portiamo il papavero al bavero... E in effetti non mi erano passate inosservate le spille e i veterani che le vendevano per strada ma ero convinta fosse in generale per i veterani di guerra. Chiedere è lecito me lo devo ricordare...

"La beneficenza è parte della vita britannica" dice la Charity Commission, sempre secondo l'ente ci sono infatti 180.000 enti di beneficenza registrati tra Inghilterra e Galles con un profitto di più 52 miliardi di sterline.
Non è difficile notarlo, a Cambridge per esempio c'è una strada (Burleigh St) dove si possono trovare parecchi "Charity Shop", vale a dire negozi dove si può trovare in vendita roba usata di vario genere donata dalla gente il cui poi ricavato va in beneficienza. Il range è parecchio ampio si va da sempilici vestiti, libri ecc fino ad arrivare a mobili e persino vestiti da sposa. Ovviamente il tutto è in uno stato pressochè impeccabile e i prezzi sono invitanti. Un'amica ha comprato parecchi mobili per la casa in ottimo stato, di qualità migliore dell'ikea pagati più o meno la stessa cifra. Io stessa ho comprato parecchi giochi da tavola tra cui Trivial Pursuit, Salti in Mente e Pictionary completi di tutto il necessario, in ottimo stato a circa £2,50 l'uno per non parlare dei libri e mi è capitato spesso di donare vestiti e scarpe dismessi.
Ogni negozio supporta una charity diversa Oxfam è tra le più note ma c'è anche la British Red Cross, la British Heart Foundation, la Cancer Research Uk e per chi ama gli animali la RSPCA e la Cats Protection.

Le imprese e le scuole supportano le charity organizzando gare e giornate a tema. Ad esempio spesso nel mio ufficio fanno il Casual Friday, chiunque aderisce e ha il privilegio di venire a lavoro in jeans deve pagare 2£ che di volta in volta vengono donate ad un ente diverso che viene comunicato, il mese scorso era dedicato alla lotta contro i tumori al seno (Wear it Pink!) e bisognava indossare un capo rosa. A volte sono competizioni e gare come nell'ufficio di Francesco dove fanno spesso gare di torte, ogni pezzo viene venduto a 1 o 2 sterline. Due anni fa mi pare Francesco vinse nella competizione per il Red Nose Day di cui volevo disperatamente la maglietta, sold out dopo poco sul sito. 

© Raceforlife.org - © Rednoseday.com - © Kerrod Trott, via Wikimedia Commons - © Run10k.org
Un'altro modo per supportare gli enti di beneficienza sono le iniziative. Un esempio è Movember a cui Francesco sta partecipando. Consiste nel rasarsi barba e baffi il 1 novembre e lasciare crescere solo i baffi per tutto il mese, si può supportare l'iniziativa e il partecipante facendo donazioni e la causa è la lotta contro il cancro alla prostata. 
Un 'altro esempio sono quelle persone che decidono di scalare una montagna o fare un percorso in bicicletta e poi si fanno supportare per beneficienza. Quest'anno un mio collega ha fatto Cambridge-John of Groats in bici per un reparto pediatrico di un'ospedale. Poi ci sono le maratone e le gare organizzate nelle varie cittadine.


Per supportare i senzatetto è stato creato The Big Issue, un'associazione che produce una rivista venduta per strada direttamente dai senzatetto. La rivista costa £1.70 è settimanale e tratta di attualità. 

Personalmente non ricordo la situazione in Italia in questo contesto, in Inghilterra è molto difficile non rimanerne coinvolti in un modo o nell'altro. 

Monday 8 November 2010

Il panico al supermercato

Oggi vi racconto un altra curiosa caratteristica degli inglesi :D

Oltre ad apprezzare il loro stile di vita adottato nelle code, ho notato che al supermercato hanno il terrore che i loro prodotti siano scambiati dal cassiere per miei (se loro sono dopo di me) o che i miei si mescolino ai loro (se ovviamente io sono prima di loro).


Appena raggiunta la cassa, noto spesso che il cliente prima di me controlla se c'é quel parallelepipedo di plastica che serve a dividere le spese. Se lo trova, lo mette subito dopo i suoi prodotti e si gira verso il cassiere tutto contento....ma se non lo trova... PANICO!
HAHAHAHA é troppo  divertente! Lo vedi che muove gli occhi a destra e sinistra per vedere quanto spazio c'é tra i suoi prodotti e la fine del nastro trasportatore, poi si gira facendo finta di niente ma si nota tantissimo che mille domande stanno intasando il suo cervello, come: "E se adesso mette i prodotti troppo vicino ai miei cosa faccio?" "Sará sgarbato dirgli di aspettare che io metta il divisore?" "E se non facessi in tempo ed cassiere confonde i nostri cibi, che gli dico? Facco finta che siano i miei?"  ecc.

Non sto scherzando! :D pensate che una volta io misi i miei prodotti a circa 15cm dall'altro cliente e non appena ha avuto la possibilitá di afferrare il divisore l'ha sbattuto sul nastro, mi ha gelato con lo sguardo e si é girato con quel modo di fare tipo "tsz, questi ragazzi d'oggi..."

Tempo fa ero da Sainsbury con Fabio, un mio collega italiano, e gli stavo proprio raccontando questa cosa. Lui incredulo mi diceva che non era possibile ed allora gli ho dimostrato il tutto con un semplice esperimento: una signora si é accodata a noi, e, nonostante ci fossero giá un buon 20cm di spazio dopo i miei prodotti, lei non aveva poggiato niente. Io glielo feci notare e gli dissi: "Scommetti che io porto i cibi fino al cassiere e lei non mette niente? E scommetti che non appena metto il divisore lei poggerá i cibi?"

Oh, credeteci o no ma é successo proprio questo :D

Troppo forti sti inglesi uahuahua! Secondo me tutta la teina che assumono quotidianamente non gli fa mica tanto bene... :D

Saturday 6 November 2010

Salon Rouge (Il ritorno)


Scusate l'assenza ultimamente ho un pò di problemi con internet ed il computer in generale, in parole povere mi va poco di starci davanti. Ma il blog è un impegno che mi sono presa e come tale devo rispettarlo quindi aspettatevi post probabilmente arretrati nei prossimi giorni. :)

© Rory Lloyd (Salon Rouge)


Un paio di settimane fa dopo mesi di assenza siamo ritornati al Salon Rouge, dopo la pausa estiva personalmente non vedevo l'ora di tornarci. Con noi inizialmente dovevano venire alcuni colleghi di Francesco ma quando siamo entrati mi sono accorta che c'era metá del suo studio! Meglio così, più si è più si ci diverte al Salon Rouge. 

Questa volta lo spettacolo di punta riguardava l'elettricità ed ero molto curiosa di vederlo, l'anno scorso avevo assistito ad uno show con il fuoco veramente molto bello e sicuramente questo non poteva essere da meno. 
In realtà non si è poi rivelato nulla di che, personalmente mi aspettavo di meglio. Rimango invece sempre incantata dagli spogliarelli burlesque che non manca mai, li trovo bellissimi. Di solito le ragazze sono molto brave, i passi sono leggeri, le movenze perfette. Non c'è nulla di volgare poi paragonato a quello che si vede oggi accendendo anche solo la televisione, penso che questo è il tipo di cosa che era sensuale al tempo, lo è oggi e lo sarà sempre.

Tuesday 2 November 2010

Come possiamo lamentarci in Inghilterra?

La risposta é semplice: non puoi!

Essere inglesi, oltre a vivere su un isola, mangiare fish & chips e bere tè ogni ora, significa seguire un certo stile di vita, e piano piano sto imparando le regole non scritte che mi farebbero diventare un perfetto anglosassone (che però non seguo visto che preferisco tenermi strette le mie origini romane).

Qui la fila la fai per bene, e se provi a passare avanti vieni linciato.
Saluti tutti quelli che conosci con "come va?" (invece di un semplice "ciao") anche se andate di corsa e non fate in tempo o non avete intenzione di sentire la risposta. L' anno scorso ero in bicicletta, e pedalando incrocio un collega che mi fa ovviamente: "You allright?". Io non avendo ben capito ancora bene questa regola, stavo per rispondere, ma non ho fatto in tempo ad aprire bocca che eravamo già 10m distanti... Pensate che certe volte ho sentito: "You allright?" e la risposta é stata: "You allright?" :D
L'ultima regola che vi svelerò oggi è proprio quella da cui ho preso ispirazione per il titolo: qui se qualcosa non va bene per quache motivo, se vuoi lamentarti di qualcuno ecc. , l'unica cosa ammessa è il silenzio!

Non ti sta bene? Puppa!
A lavoro da Alessandra fa freddo perchè i termosifoni non irradiano abbastanza calore? Tutti zitti.
Una persona che conosco doveva essere promossa a settembre ed a novembre ancora niente? Tutti zitti.
Il cameriere ti haportato un piatto sporco? Tutti zitti.

Insomma li vedi che borbottano e si lamentano quando stanno fra di loro, ma quando c'è il momento d'incazzarsi nessuno dice niente. Questo é dovuto al fatto che non starebbe bene arrivare in una situazione in cui tu fai notare la cosa negativa al prossimo, con l'eventualitá di causargli danni psicologici irriversibili. Piuttosto ti tieni il rancore, parli alle loro spalle ed al limite gli fai qualche commento acidissimo ma sempre educato.

Mentre scrivevo questo articolo, Alessandra mi fa notare questa immagine presa dai
nostri libri su "come diventare inglesi", e devo dire che riassume tutto il mio discorso con quattro vignette :D



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