Tuesday 2 November 2010

Come possiamo lamentarci in Inghilterra?

La risposta é semplice: non puoi!

Essere inglesi, oltre a vivere su un isola, mangiare fish & chips e bere tè ogni ora, significa seguire un certo stile di vita, e piano piano sto imparando le regole non scritte che mi farebbero diventare un perfetto anglosassone (che però non seguo visto che preferisco tenermi strette le mie origini romane).

Qui la fila la fai per bene, e se provi a passare avanti vieni linciato.
Saluti tutti quelli che conosci con "come va?" (invece di un semplice "ciao") anche se andate di corsa e non fate in tempo o non avete intenzione di sentire la risposta. L' anno scorso ero in bicicletta, e pedalando incrocio un collega che mi fa ovviamente: "You allright?". Io non avendo ben capito ancora bene questa regola, stavo per rispondere, ma non ho fatto in tempo ad aprire bocca che eravamo già 10m distanti... Pensate che certe volte ho sentito: "You allright?" e la risposta é stata: "You allright?" :D
L'ultima regola che vi svelerò oggi è proprio quella da cui ho preso ispirazione per il titolo: qui se qualcosa non va bene per quache motivo, se vuoi lamentarti di qualcuno ecc. , l'unica cosa ammessa è il silenzio!

Non ti sta bene? Puppa!
A lavoro da Alessandra fa freddo perchè i termosifoni non irradiano abbastanza calore? Tutti zitti.
Una persona che conosco doveva essere promossa a settembre ed a novembre ancora niente? Tutti zitti.
Il cameriere ti haportato un piatto sporco? Tutti zitti.

Insomma li vedi che borbottano e si lamentano quando stanno fra di loro, ma quando c'è il momento d'incazzarsi nessuno dice niente. Questo é dovuto al fatto che non starebbe bene arrivare in una situazione in cui tu fai notare la cosa negativa al prossimo, con l'eventualitá di causargli danni psicologici irriversibili. Piuttosto ti tieni il rancore, parli alle loro spalle ed al limite gli fai qualche commento acidissimo ma sempre educato.

Mentre scrivevo questo articolo, Alessandra mi fa notare questa immagine presa dai
nostri libri su "come diventare inglesi", e devo dire che riassume tutto il mio discorso con quattro vignette :D



5 comments:

Angel-A said...

Eh però non ci dici tu come ti trovi con questo sistema... ti adegui e taci o protesti?? ^___^

Francesco Sternativo said...

ma secondo te, io, da bravo romano....non gli dico le cose in faccia? :D

CyberLuke said...

Come già ebbi modo di dirti, alcune cose mi sembrano evidenti segni di civiltà: il loro (vostro?) modo di concepire la fila, per dirne una.
Per come la vedo io, la fila è sacra: arrivi quando arrivi, ti metti dietro a chi è arrivato di te e basta. Non cerchi di convincere nessuno che tu hai più fretta degli altri, o – peggio – fai il furbastro e ti infili in mezzo o davanti.
Ben venga il linciaggio, che cazzo.
La questione dei saluti... beh, ci devi fare l'abitudine. ;D
Se usano così, adeguati.
Il silenzio come protesta, invece, non credo che possa funzionare.
Se nell'ufficio fa freddo, va detto.
Con educazione, ma va detto. Tacere e soffrire il freddo è stupido. Mandare un'email al responsabile?

Francesco Sternativo said...

no ma infatti per la fila io sono daccordo....é una questione di educazione ed é giustissima.

per le lamentele non ci puoi fare niente :D so scemi e basta haha

Dama Arwen said...

Ahahahah!

"con l'eventualitá di causargli danni psicologici irriversibili. mi hai fatta ammazzare!

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