Monday 31 January 2011

Sunshine awards


Il nostro piccolo blog ha ricevuto questo premio dal nostro caro amico Luca (grazie!). Come vogliono le regole faccio seguire a queste righe una piccola lista di altri blog che secondo me meritano un'occhiata soprattutto per i contenuti. Non so se trovo 12 blog, non ne leggo molti ma quelli che metto li consiglio caldamente e vi spiego anche perchè.

1. Ho conosciuto Claudia l'anno scorso grazie alla mia "mania"/passione per il makeup e soprattutto per i tutorial di youtube. Per ora è un'autodidatta ma già la vedo a truccare le modelle di Victoria Secret. La ragazza ha stoffa come si dice e ve ne potete rendere conto visitando il suo blog qui o volendo il suo canale youtube qui.

2. Daniela invece è una brava illustratrice che ho conosciuto grazie ad un'amica in comune e con cui ho vissuto i primi mesi a Londra. Se volete vedere i suoi disegni o semmai chiederle la ricetta del frappuccino Starbucks (ha lavorato un pò lì :)) cliccate qui.

3. Devo essere sincera il blog di Luca è quello che seguo quotidianamente, di solito in pausa pranzo. Non lasciatevi trarre in inganno dall'ossessione  per Paris Hilton, il suo blog copre vari  ed interessanti argomenti scritti tra l'altro molto bene.

4. Matteo come noi ha lasciato il "bel paese" e nel suo blog prova, come noi ma meglio, a raccontare la realta' del vivere all'estero attraverso le cose quotidiane e non. Nel suo caso si tratta della svezia e se della svezia conoscete solo l'ikea date un'occhiata al suo blog qui.

5. Giuliana invece e' una bravissima e molto simpatica makeup artist che vive in California, che purtroppo non ho ancora avuto il piacere di conoscere, per chi non e' "addetto ai lavori" o perlomeno appassionato il suo blog potra' risultare forse noioso ma per chi come me e' malato di makeup e' una risorsa preziosa di consigli e review. Qui il blog e se poi volete fare una "FullGiulyImmersion" potete dare un'occhiata al suo canale youtube che ad oggi conta piu' di 45.000 iscritti.

6. In materia di design se volete farvi due risate vi consiglio di dare un'occhiata a "Your logo makes me barf" che significa "Il tuo logo mi fa vomitare" il quale raccoglie i peggiori loghi mai visti. Sono ben contenti di ricevere materiale quindi potete sbizzarrirvi a mandargli le peggio zozzerie. E' in inglese e lo trovate qui.

7. Alessandro e' un eccellente artista, la sua arte e' diventata nota con giochi come Enslaved e Heavenly Sword, trovate il suo blog qui.

Friday 28 January 2011

Business Networking


Nel tardo pomeriggio di ieri ho partecipato ad un evento chiamato "networking" organizzato dalla rivita di business di cui curo la grafica.
Non avevo mai neanche sentito parlare di un'evento del genere, non avevo idea se si trattasse di una festa o una conferenza. Facendo un pò di ricerche scopro che si tratta di un evento creato per far si che la gente si scambi contatti ovviamente per fini professionali. 
Pensavo sarebbe stato noioso, un mucchio di gente incravattata con cui non avevo nulla in comune, invece è stato piacevole. Appena la gente sapeva che eravamo i designer della rivista ci faceva i complimenti e devo dire è stato piacevole vedere tutte quelle persone lì per la rivista, rivista su cui pochi puntavano alla nascita e che ora dopo due anni è ancora qui e non solo diventa bimestrale invece che trimestrale. 
A livello di designer è una bella soddisfazione, spesso nelle aziende vieni considerato come un bel computer che produce idee/layout e che una volta che non serve più viene rimesso nella sua bella scatola. Come già detto nel post precedente alcuni ci considerano così ma per fortuna non ci sono solo persone così e ogni tanto qualche soddisfazione ce l'abbiamo anche noi.

Tuesday 18 January 2011

2010 INML East Annual Bash and Staff Awards

Recentemente ho partecipato all'annuale serata di gala dell'azienda che quest'anno si e' tenuta al Murray Edwards College. Nello specifico si tratta di una premiazione che coinvolge tutto lo staff compresa la tipografia e tutti gli uffici satellite sparsi per il Cambridgeshire.

Devo dire che c'e' stata grande agitazione in ufficio (neanche fosse la serata degli oscar), molte colleghe per l'occasione sono andate dal parrucchiere, a farsi le unghie e quest'anno la piu' gettonata era l'abbronzatura spray. Io non ho dato molto peso alla cosa dato che il dress code per l'evento era Smart/Party Dresses (diciamo elegante ma non esagerato) mentre l'anno prima a quanto ne sapevo era Black Tie (che corrisponde al codice piu' elegante), ho indossato un vestito vecchio di due anni ma indossato solamente due o tre volte e non ho comprato nulla di nuovo per l'occasione. Me ne sono quasi pentita appena arrivata quando mi sono ritrovata in mezzo a donne in tacchi vertiginosi, super eleganti. E io accompagnata dai miei stupidi capelli modello spaghetto che hanno tenuto i boccoli giusto il tempo di arrivare e la mia riga di eyeliner nero troppo bassa che non ho avuto il tempo di aggiustare. Perfetto mi sentivo tanto Bridget Jones.

Appena arrivati ci viene offerto un bicchiere di champagne e nel frattempo un mago molto bravo (ha cambiato una carta che era sulla mia mano senza che me ne accorgessi!) intrattiene la folla, a questo tipo di eventi i maghi non mancano mai.
Dopodiche' ci viene offerta una cena abbastanza buona e verso la fine comincia la lunga premiazione. 
Tagliando corto, CB magazine (mensile per giovani di soli 3 mesi a cui lavoro a 4 mani con il mio manager) ha vinto nella categoria "Idea dell'anno" e Cambridge Business come "Title of the Year", la mia collega Emily invece si e' portata a casa il premio come "Designer of the Year".
Per finire la serata e' stata allestita una piccola pista da ballo con musica anni 80/90.

Il team di Cambridge Business (foto sotto) il primo a sinistra è il "mega direttore" © INML East
In primo piano l'ultimo uscito proprio oggi, ne parlai già qui
Con Emily, che mi ucciderà quando scoprirà che ho messo queste foto. © INML East

Il team di CB a cui mancano le più recenti cioè io e un'altra account. © INML East
Ecco CB che conta solo 3 edizioni, la prossima settimana uscirà la 4a. CB sta per Cambridge sono le due lettere che stanno all'inizio di ogni codice postale ed indicano le zone di Cambridge. Purtroppo la foto non rende ma nella parte che voi vedete senza nulla c'è il resto della scritta "Cambridge" trasparente applicata sopra effetto glossy detta Spot Uv Varnish.
Questo a il mio team da sinistra Rachel, Martin ed Emily, manca Jim che non aveva voglia di venire.

Impressioni sulla serata in generale....

Come da classico inglese la maggior parte della gente era alticcia già all'antipasto, soprattutto le donne, alcune di loro hanno dato spettacolo. La mia collega è riuscita a versarsi un intero calice di vino bianco sul vestito nuovo ad un passo dalla Deputy Manager. Ora non ho nulla contro il voler far festa e alzare un pò il gomito, ho bevuto anchio per carità, ma penso che in queste serate dove ci sono i colleghi e i tuoi capi che poi incontrerai ogni giorno a lavoro bisogna porsi un limite per poi non pentirsene i giorni seguenti. Una grafica che lavora al piano di sotto faceva la lasciva con il mio manager che potrebbe essere suo padre, una cosa disgustosa.

Mi ha sconvolto l'atteggiamento della redattrice di CB. Purtroppo per ragioni presumo economiche non potremmo continuare a lavorare su questo magazine che verrà affidato ad una nuova persona. Io e il mio manager, Martin siamo molto scocciati, è una decisione che non ha senso, penalizza noi, la rivista e di conseguenza la società. Tornando alla redattrice, ho lavorato con lei parecchie volte e dopo avermi distrattamente salutato si è rivolta subito alla mia collega dicendole di mandare il cv per la posizione. Io ero ad un passo e sono rimasta basita, ho pensato "questa tizia apprezza così tanto il nostro lavoro che non vede l'ora di darlo in mano ad un'altro, che poi alla rivista non ci ha mai lavorato. E non solo, ha la faccia tosta di sbattermelo in faccia dopo tutto il mazzo ceh ci facciamo ogni mese x fare uscire il prodotto creativo e in tempo" Assurdo, non ci potevo credere! 
Questa persona non mi era piaciuta subito ma poi l'avevo rivalutata e ora mi piace ancora meno.

Friday 14 January 2011

Finalmente eccoti qua....Parigi

Come gia' detto in un post qua sotto, a fine novembre siamo stati qualche giorno a Parigi. Io c'ero gia' stata almeno 6 anni fa mentre per Francesco era tutto ad vedere.
La cosa era partita come gruppo ma poi chi per un motivo chi per un'altro, hanno rinunciato tutti e ci siamo ritrovati in 2. Un'amica, Fede, ha fatto il viaggio con noi ma poi ha passato la vacanza da un'amica che ha casa a Parigi.
L'eurostar Londra-Parigi è molto comodo e devo dire economico. In poco più di due ore si può passare dall'altra parte della manica, i biglietti partono da 69£ A/R e c'è la possibilità di prenotare direttamente treno+albergo dal sito eurostar che consente uno sconto. 
Siamo riusciti a trovare un'albergo in zona Operà (a due passi dal teatro Folies Bergere) tre stelle ad un prezzo ragionevole prenotando con circa un mesetto di anticipo.


Avendo 3 giorni e mezzo a disposizione ci siamo fatti un piccolo itinerario prima di partire. Il primo giorno e' quello in cui abbiamo visto di più. Siamo partiti dall'Arc de Triomphe, abbiamo percorso a piedi gli Champs Elysee passando poi nei Jardin des Tuileries fino ad arrivare al Musee D'Orsay (bello come lo ricordavo). Dopo una pausa pranzo veloce in un caffe' troppo affollato abbiamo proseguito verso il Jardin de Luxembourg e passeggiando siamo arrivati a Notre-Dame dove abbiamo gustato una buonissima crepe osservando fuori dalla finestra i primi fiocchi di neve della stagione.Ultima tappa della giornata è stato il Louvre in occasione dell'apertura serale che avviene due volte a settimana. 

Il secondo giorno l'abbiamo dedicato completamente a Disneyland, cosa nuova per entrambi.Che dire su questo "nonluogo"... forse abbiamo scelto il periodo o il giorno sbagliato ma l'ho trovato eccessivamente affollato, il che non sarebbe un problema se la struttura fosse adatta a fronteggiare la cosa, ma siccome non è così ci siamo ritrovati a fare code ovunque, ai bagni (troppo pochi), per mangiare (personale troppo lento ed impacciato) e alle giostre (la coda più assurda 70 minuti). 
Francesco ha inoltre preso parte all'animation academy, dove alla fine ha solo imparato a disegnare paperino (peró é stato bravo!)
In linea di massima però è magico quanto me l'aspettavo e apparte il difetto del sovraffollamento e del fatto che non parlano l'inglese quanto dovrebbero è un posto che va visto, meglio se da piccoli.



Il terzo giorno l'abbiamo preso più con calma dato che in lista era rimasto poco. Colazione davanti il Sacre Coeur seguito dall'immancabile quartierino di Montmartre. Dopodichè siamo arrivati a piedi davanti il Moulin Rouge e da qui abbiamo raggiunto in metro la Tour Eiffel. 
Il resto della giornata e quella seguente l'abbiamo dedicato allo shopping anche se con scarso successo.

 

//Commento di Francesco
L'esperienza fatta a Parigi mi ha lasciato abbastanza combattuto. Di solito se visito una cittá per la prima volta, cerco di capire se sia anche un potenziale luogo dove vivere. Per Parigi non so proprio cosa dire.
Da una parte c'é una bellissima città in cui mi sono sentito a casa dopo solo tre giorni, dall'altra ci sono i parigini che non ci hanno proprio accolto a braccia aperte....

Inizio col dire che se vai a Parigi, un minimo di francese lo devi sapere, a loro non interessa se vieni da un altro paese e che parli l'inglese, anzi, le volte che ho esordito con "excuse moi, parlevoux l'anglais?", non so se erano piú infastiditi dal fatto che storpiassi il loro accento con le mie delicate note romane, o che volessi comunicare con un altra lingua.

Un esempio del tipo di accoglienza che abbiamo ricevuto può essere quello che ci è successo la sera che siamo andati da "Cartier", un ristorante segnalato dalla nostra guida su Parigi che era vicino al nostro albergo: dopo aver telefonato al ristorante per prenotare il tavolo (in inglese ovviamente) ci ritroviamo in un ambiente che mi ricorda tantissimo le vecchie trattorie romane, sempre affollatissime, con i camerieri di cinquant'anni con la testa pelata e le tovaglie in carta.


Ci viene immediatamente dato un menù completamente in francese del quale siamo riusciti a capire un 30% e che mi porta a volere un bel menù tradotto. Mi giro verso il nostro cameriere e gli faccio un cenno per attirare l'attenzione ma lui bofonchia qualcosa e se ne va. Dopo un minutino torna e gli chiediamo il menù in una lingua a noi comprensibile, ma lui, mentre dice qualcosa in francese, fa una cosa che noi italiani capiamo benissimo, ovvero il gesto di "ma che palle..." squotendo la mano lungo il fianco (a quanto pare questa ce l'hanno pure loro) e dice qualcosa del tipo "no qui niente inglese, guarda il menù ed indica una cosa a caso che tanto non ci capisci niente". 
Io non faccio in tempo a guardare il menù che il cameriere era già andato a servire altri tavoli.
Una coppia di anziani seduti alla nostra sinistra, impietositi dalla nostra goffaggine, hanno provato a spiegarci in francese cosa avremmo potuto mangiare, ma essendo rimasti molto sul vago sono stati decisamente inutili...nel frattempo torna il cameriere ancora piú agitato che prende le ordinazioni dei vecchietti e si rivolge a noi per i vini...ma visto che avevamo speso tutto il tempo a sentire la vecchietta che mi spiegava che "poisson" era pesce o che "entree" era antipasto (alla quale volevo dire "grazie ar ca...fin qui ci arrivo da solo"), noi del vino non ce ne eravamo minimamente preoccupati.
Il cameriere vedendo che noi continuavamo ad essere piuttosto confusi prende e se ne va di nuovo.
Alla fine io mi decido per un antipasto di paté, Ale delle uova con la mayonese e come portata pricipale lenticchie con le salsicce (lo che non sono francesi ma vi voglio vedere a voi co sto pelatone che ci pressava...).
Mentre noi consumiamo le nostre portate, scopriamo che il cameriere che serviva la coppia alla nostra destra parlava l'inglese.

Ora...io dico....te sei stronzo. No, davvero.... Hai fretta, non capisci/non vuoi capire cosa ti dico, io non so cosa c'é scritto nel menú e faccio fatica ad ordinare... MA PERCHÉ NON CHIAMI IL TUO COLLEGA?!?!?!?!?!??

Purtroppo questo non é stato un caso isolato visto che in tre giorni e mezzo abbiamo sempre faticato a comunicare, ovviamente questo é stato il caso piú palese, ma ho sempre avuto l'impressione di essere visto piú un intruso che un turista.
Quest' anno vorrei tornare per un altro finesettimana, ma cercheró di andare con un francese migliore con la speranza di cambiare idea anche sulla popolazione.
Nonostante questo inconveniente mi sono divertito tantissimo e consiglio a tutti di visitarla, anche solo per vedere il Musee d'Orsay, probabilmente il piú bel museo che io abbia mai visto (si, mi é piaciuto anche di piú del Louvre).

N.B. A Parigi, quando fa freddo, fa MOLTO, MOLTO freddo....per la disperazione io un giorno avevo 3 magliette a maniche corte, una a maniche lunghe, maglione, giacca da neve, sciarpa, guanti e cappello e non riuscivo a stare caldo... quindi se pensate di andare d'inverno copritevi bene! ;)

Come al solito delle 200.000 fotografie scattate ne abbiamo selezionate una 50ina e se vi va dare un'occhiata le trovate QUI.
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